La tarantella calabrese: una tradizione che parte dall’antica grecia
Categories Calabria, Sambalon, TradizioniSi sa, molte cose, dalle nostre parti, sono dirette discendenti dell’antica Grecia, che qualche secolo prima della nascita di Cristo pensò bene di stabilire la propria cultura nel sud Italia arricchendo così la Calabria di cultura, sapori, tradizioni che ancora oggi sentiamo fortemente.
Le nostre origini greche si vedono nei profili dei nostri visi, nei nostri sapori culinari, nei siti archeologici disseminati nella nostra terra, nella nostra lingua. Ma forse non tutti sanno che anche la nostra tarantella è figlia di quell’antica cultura.
Seppur è difficile inquadrare questa pratica musicale per tutti i mutamenti, le trasposizioni, le varianti geografiche e storiche che si sono sviluppate nel corso dei secoli, possiamo sicuramente affermare che, a differenza della più nota cugina pugliese, la nostra tarantella non ha niente a che vedere con i morsi di ragni velenosi, non si pone come obiettivo l’esorcismo di un male tramite la danza e il ritmo.
Ha invece un simbolismo più legato alla comunità e al territorio. Originariamente si ballava in occasioni di festa o in ricorrenze particolari, sia pubbliche che private. Il contesto era sempre la “rota”, un cerchio che veniva composto dai danzatori che disegnava l’area dove si svolgeva la musica e il ballo e che identificava metaforicamente il territorio. Il “maestro di ballo” dirigeva l’andamento del rito e invitava le coppie al centro della “rota”, che diventava teatro simbolico delle relazioni della comunità: poteva essere un ballo di pura gioia, quando si danzava insieme a un parente o amico, un ballo di potere, se al centro vi erano figure importanti della comunità, un ballo di competizione se ad esibirsi insieme erano persone dello stesso sesso.
I testi riflettono questa varietà, e lo stesso linguaggio cambia molto tra tutte le vaste aree della Calabria.
La musica, di solito allegra e ritmata, si esprime con gli affascinanti strumenti della nostra tradizione: la zampogna, l’organetto, il tamburello, la lira calabrese. Quest’ultima in particolare era anticamente molto usata nelle colline che affacciano sul nostro mare, nella zona del Monte Poro.
Nella vostra visita in Calabria non potrete fare a meno di incontrare questa meravigliosa cultura.
Al Villaggio Sambalon la ballerete insieme ai Giganti, grandi fantocci di carta pesta che ballano al suono dei tamburi.
La ascolterete durante la nostra “festa calabrese” dove faremo di tutto per farvi conoscere le tradizioni regionali.
Vi scatenerete al Festival del Tamburello, a Zambrone, la sera del 18 agosto.
E potrete conoscerla ancora più da vicino al Kaulonia Tarantella Festival, che si tiene sulla costa jonica della Calabria.